mercoledì 19 dicembre 2012

VENEZIANA ALLA CREMA PASTICCERA


Come già avevo avuto modo di dire quando avevo preparato le brioches come quelle del bar, durante la settimana, spesso e volentieri, prima di accompagnare mia moglie al lavoro, andiamo a fare colazione con mia mamma, mia sorella Donatella e la cognata di mia sorella Anna, alla Pasticceria Veneto di Brescia il cui titolare è Igino Massari, uno dei pasticceri più famosi d'Italia.
Confesso che è un bel modo di iniziare la giornata, bevendo un buon caffè, in compagnia di persone a cui voglio bene e con cui è sempre piacevole fare quattro chiacchere.
Io bevo solo il caffè, ultimamente al gingseng, mia sorella e sua cognata non hanno una tipologia fissa di brioches, mia mamma prende solo ed esclusivamente la parisiènne mentre mia moglie ordina sempre la veneziana. 



Sabato scorso mi arrivata una mail da Giallo Zafferano in cui veniva riportato il link per le veneziane alla crema.
Leggerlo e decidere di provare a farle è stato un tutt'uno.
Approfittando del fatto che mia moglie non stava per nulla bene ho pensato che le avrebbe fatto piacere, la domenica, essere svegliata dalla colazione a letto con la veneziana alla crema.
Ha indubbiamente apprezzato ed è stata una grande soddisfazione sentirsi dire che, dopo quella della Pasticceria Veneto, la mia è stata quella che più le è piaciuta.
Visto che era la prima volta che mi cimentavo l'ho ritenuto un complimento non da poco stante anche il fatto che, normalmente è molto critica sulle mie preparazioni.








Ho seguito pedestremente la ricetta di Giallo Zafferano con l'unica variante che oltre alla crema pasticcera sulla sommità della veneziane, io le ho farcite all'interno.
Le farò sicuramente di nuovo ma questa volta una piccola variante la apporterò: dimezzerò la scorza di agrumi, probabilmente metterò solo quella di arancia, e userò una bacca intera di vaniglia. Infatti la scorza di limone predomina un po' troppo sul resto degli aromi.
Io ho fatto 10 veneziane, 2 le ha mangiate la Manu e 8 le ho congelate. Alcune tolte lunedì sera dal freezer e messe in frigorifero il martedì mattino, dopo una mezz'oretta a temperatura ambiente, erano pronte per essere mangiate. A detta di mia moglie erano sempre buonissime.

domenica 16 dicembre 2012

FILETTO DI MANZO AL PEPE ROSA E SALSA D'ARANCIA PICCANTE


Tiziana, del blog La fattoria di nonna paperina, ha promosso un contest per la raccolta di ricette per gli intolleranti al lattosio e per gli intolleranti al nichel.
In ottobre avevo inviato la mia ricetta del Pane dolce del Sabato che la crema inglese senza latte per la raccolta di ricette per gli intolleranti al lattosio mentre partecipo con questa ricetta a quella per gli intolleranti al nichel.
Purtroppo, questo non è un periodo in cui posso dedicare molto tempo al blog, ma avevo promesso a Tiziana che avrei cercato di fare più ricette adatte a questa intolleranza ed almeno una volevo prepararla. Vista la quantità di alimenti che sono dannosi agli intolleranti al nichel, non è stato semplice decidere cosa preparare ma soprattutto come prepararla.
Sì perché, oltre a fare attenzione agli alimenti si deve prestare attenzione anche a cosa si utilizza per cucinarli in quanto alcuni materiali possono rilasciare particelle di nichel.
Mi sarebbe piaciuto cucinare il filetto sulla pietra ollare del barbeque ma quella che avevo mi si è rotta e non l'ho ancora sostituita.
Altro problema è che io cucino utilizzando un piano ad induzione che per funzionare necessita di pentolame in acciaio, chiaramente controindicato agli intolleranti al nichel.
Alla fine, per il filetto, ho deciso di utilizzare una griglia che avevo acquistato in Francia in acciaio all'esterno e smaltata all'interno mentre per la salsa d'arancia ho utilizzato il fornello a gas della cucina che ho in taverna con un pentolino smaltato.






Per insaporire il filetto, non potendo utilizzare il classico pepe, ho utilizzato le bacche di schinus volgarmente chiamato pepe rosa e il sale rosso delle Hawaii.
La nota piccante della salsa è data dalla miscela di vari peperoncini che coltivo, essico e riduco in polvere personalmente.


Con questa ricetta partecipo al contest di La fattoria di nonna paperina - Abbasso le intolleranze - Categoria nichel


domenica 9 dicembre 2012

PANE ALLA ZUCCA



È proprio vero. A volte il caso riesce a toglierti dal dubbio e arrivi a decidere rapidamente su cose, anche banali, che magari era qualche giorno che ti trovavano indeciso.
È il caso di questo pane. Avevamo già programmato di avere ospiti sabato sera per una pizza due nostri cari amici nonché testimoni di nozze, Daniela e Andrea.
Daniela adora la zucca per cui avevo pensato di preparare uno stuzzichino o un antipasto con la zucca ma non c'era verso di arrivare a decidere. L'altra sera, guardando la televisione, facendo zapping, ho visto preparare questo pane e i miei dubbi si sono subito dissolti.
Rispetto a quella vista in televisione ho utilizzato lo sciroppo di grano anziché il miele e la farina 0 anziché la 1 per la biga.
Sono stato molto soddisfatto del risultato e il pane è stato apprezzato.


giovedì 29 novembre 2012

CROQUE MONSIEUR GIANNÌ


Qualche giorno fa ho preparato il Pane per toast - Metodo Tang Zhong ed ho deciso di prepararlo anche per utilizzarlo per questo croque che del classico croque monsieur ha solo il ... pane e, visto che la farcitura è una mia idea ho deciso di chiamarlo con il mio nome con l'accento alla francese. 
La prima volta che ho mangiato il croque è stato a casa di un amico a Nizza.  
Per un certo periodo di tempo, precisamente dal 14 marzo 2003 (ricordo con precisione perché è il mio compleanno) all'autunno 2008, almeno un paio di volte al mese dovevo andare per lavoro a Nizza. Normalmente fissavo gli appuntamenti nei giorni centrali della settimana, anche perché i francesi il venerdì alle 14 smettono di lavorare, e le mie erano toccate e fughe. Partivo verso 4-5 di notte in modo da poter arrivare tra le 7 e le 8 del mattino. Parcheggiavo sotto Le Meridien e andavo a sedermi sulle panchine della Promenade des Anglais e, guardando il mare, mi gustavo un buon sigaro.
Dopodiché ero pronto a girare per studi tecnici e cantieri. 
Quando invece gli appuntamenti capitavano al lunedì o al venerdì, io e la Manu ne approfittavamo per passare un weekend in Côte d'Azur. 
Non parlo il francese ma, per fortuna, il nostro referente per la Francia, monsieur Albert Vieu, un "ragazzo" che ora ha 81 anni, parla un eccellente italiano cosicché non ho mai avuto particolari problemi.
Di norma Albert mi portava a pranzo in un ristorante a Villenueve sur Mer proprio in riva al mare con una spiaggia privata dove nei mesi "caldi" oltre agli ottimi piatti si potevano ammirare dei bei "panorami".

martedì 27 novembre 2012

PESCE SPADA CON PURÈ DI ZUCCHINE E CHIPS DI PEPERONI


Questa è la mia terza e ultima ricetta per la sfida organizzata dall'Amaro Averna tra Filippo La Mantia e i foodblogger.
La pubblico per ultima dopo il Petto di pollo all'Amaro Averna e dopo il Risotto all'amaro Averna anche se in realtà è stata la prima idea che mi è venuta dovo aver saputo della sfida.
Qualche tempo fa ho scoperto l'oliocottura, un metodo per cucinare il pesce cuocendolo nell'olio evo a bassa temperatura (65°C), ottenendo un risultato straordinario con il pesce cotto perfettamente, per niente unto e con il mantenimento di tutte le proprie caratteristiche organolettiche.
Ho pensato a questa cottura e mi sono detto:
  • E se sostituissi l'olio con l'amaro Averna? Otterrò lo stesso risultato?
  • In teoria non ci dovrebbero essere differenze essendo medesima la temperatura; probabilmente ci sarà un comportamento diverso a livello di rilascio degli aromi vista la differente struttura chimica dei due prodotti.
  • Ma certo, l'amaro, con la sua componente alcoolica, gli zuccheri e le erbe, a quella temperatura è sicuro che rilascerà i suoi aromi.
 Non restava che provarci.

lunedì 26 novembre 2012

RISOTTO ALL'AMARO AVERNA


Ed ecco la mia seconda ricetta per la sfida organizzata dall'Amaro Averna tra Filippo La Mantia e i foodblogger.
Nel post relativo alla prima ricetta ho spiegato i motivi per cui ne ho grande stima ed ho accettato con gioia l'invito pervenutomi dall'ufficio stampa della Averna.
Come detto nel post della mia prima ricetta, Filippo La Mantia ha realizzato 4 piatti come Menù di Natale made in Sicily e tutte con l'amaro Averna come ingrediente (qui).

























Delle 3 ricette con cui ho deciso di partecipare, la prima, come secondo piatto, è stato il Petto di pollo all'Amaro Averna (qui).
Per la realizzazione del primo piatto ero molto indeciso se preparare una pasta od un risotto. Come pasta avevo pensato a realizzare delle tagliatelle all'amaro Averna ma poi mi sono arenato sul come condirli e le soluzioni che avevo pensato non mi convincevano del tutto e ho quindi optato per il risotto.
Contrariamente al solito, visto che Filippo La Mantia non usa nelle sue preparazioni né cipolla né aglio, non ho fatto il soffritto di cipolla prima di versare il riso e devo confessare che, in questo caso, non ne ho avvertito la mancanza.
Il risultato è stato sorprendente ed il gusto è veramente delicato anche perché, sfumando bene l'amaro Averna nella cottura del riso e facendolo restringere prima dell'aggiunta finale, la nota amarognola è leggerissima e piacevole al gusto
















Con questa ricetta partecipo alla sfida organizzata dalla Averna - Foodblogger VS La Mantia


INGREDIENTI (per 4 persone)
320 g di riso carnaroli
1,5 bicchiere di Amaro Averna®
1,5 l di brodo vegetale
2 cucchiai di olio extra vergine d'oliva
2 noci di burro
2 cucchiai di formaggio grana grattugiato
Sale

PREPARAZIONE
Mettere in una pentola 2 cucchiai di olio evo e, quando è caldo, aggiungere il riso e tostarlo bene.
Versare mezzo bicchiere di Amaro Averna e farlo evaporare bene mescolando di continuo.
Aggiungere un paio di mestolini di brodo e, sempre mescolando e tenendolo bagnato, portare alla cottura il riso (circa 14-15 minuti).
Nel frattempo versare in un padellino un bicchiere di Amaro Averna e portarlo a bollore. Farlo sobbollire fino a che si ridurrà a circa la metà e diventerà cremoso.
Una volta cotto il risotto toglierlo dal fuoco, se necessario, aggiustare di sale, aggiungere le due noci di burro, il formaggio grattugiato e mantecarlo bene muovendolo rapidamente.
Versare il risotto al centro di un piatto piano e battendo leggermente nella parte sottostante farlo distribuire bene. Versare con un cucchiaino la riduzione di Amaro Averna distribuendolo sul risotto.

domenica 25 novembre 2012

PANE PER TOAST - Metodo Tang Zhong


Il blog Recipe-tionist di novembre e mio successore è Una stella tra i fornelli della carissima Silvia simpaticissima food blogger che ho avuto il piacere di conoscere di persona circa un anno fa in un incontro in Franciacorta.
Come ho detto più volte mi piace molto partecipare a Recipe-tionist e anche questa volta non ho voluto mancare.
Ho guardato tra le ricette di Silvia e, tra le tante, dopo attenta scrematura, dovevo scegliere tra una rosa di sette.
Alla fine ho scelto di realizzare questo pane perché, quando a marzo Silvia ha pubblicato il post, l'avevo letto e lo avevo salvato tra le ricette da fare e perché mi serve giusto per fare anche un'altra preparazione.
Il risultato è andato oltre ogni mia più rosea aspettativa; pane da rifare assolutamente.
L'unica cosa negativa è stato che dopo aver passato l'olio in superficie la stessa si è un po' raggrinzita.

sabato 24 novembre 2012

ARANCINE DI RISO CON RAGU' PICCANTE


Come ho già avuto modo di dire in precedenti post la mia "briciola" (mia figlia Rossella) è innamorata di tutto ciò che riguarda l'Estremo Oriente ed in particolar modo la Cina e la Korea (in ordine puramente alfabetico).
Non sfugge alla regola il suo amore per la cucina di quei paesi e spesse volte si prepara piatti di tal provenienza.
Le ho proposto di preparare qualche ricetta con una cadenza a sua scelta e che le avrei pubblicate ed inserite una rubrica nel blog. La sua risposta è stata affermativa ma quando cominceremo non è ancora dato a sapersi.
Del resto la comprendo: tra studio (e vorrei vedere), le amiche ed ora il ragazzo (cinese, of course) il tempo non è mai abbastanza.

giovedì 22 novembre 2012

ARANCINE DI RISO CON CONTAMINAZIONE BRESCIANA



Il tema per la sfida dell'MTC di novembre, proposto da Roberta del blog Pupaccena, sono "le arancine di riso", tipico cibo da strada di Palermo.
C'è un leggero filo che mi lega a Palermo visto che, quando avevo 6 anni ed abitavamo a Siena, la società per cui lavorava mio padre gli aveva proposto di passare o all'agenzia di Palermo o a quella di Brescia.
La scelta di Brescia era stata dettata dal desiderio dei miei genitori di avvicinarsi ai parenti, tutti in provincia di Varese. Qualche volta mi sono chiesto, senza rimpianti, che sviluppi avrebbe avuto la mia vita se fossimo restati a Siena o se fossimo andati a Palermo.
Comunque, anche questa volta, la ricetta della sfida è per me un inedito sia perché non le ho mai fatte, sia perché non le ho mai mangiate.
Sono state una sorpresa straordinaria e sono felice che Roberta le abbia proposte.
Ho deciso di fare due versioni: una che unisse Palermo con Brescia e l'altra con un piccola aggiunta ad una di quelle tipiche.
La prima che pubblico è la versione con contaminazioni bresciane.

venerdì 16 novembre 2012

FILETTO DI MERLUZZO CON SALSA DI PEPERONI


Il colore scelto per questo mese di novembre da Valentina e Cinzia per il loro contest "Colors & Food What Else?" è Bright Orange - Arancione brillante.
Tra le tante cose che mi accomunano a mia moglie c'è la passione per il colore arancio e non potevo quindi esimermi dal partecipare. 
Mi piacciono molto i peperoni e li abbino spesso con il pesce. Qualche volta riesco a trovare dalla mia fruttivendola dei peperoni arancioni ma non è stato così questa volta; ho abbinato quindi dei peperoni gialli e rossi.
La scelta del merluzzo è invece dovuto al fatto che volevo un filetto con un certo spessore ma che non fosse salmone e visto quello che era disponibile in pescheria è stata una scelta praticamente obbligata.







Con questa ricetta partecipo al contest di My taste for food e Essenza in cucina - Bright Orange

mercoledì 14 novembre 2012

PETTO DI POLLO ALL'AMARO AVERNA


Alla fine di ottobre ho ricevuto una mail dalla gentilissima Oriella, dell'ufficio stampa della Averna, in cui mi chiedeva se ero disponibile a sfidare Filippo La Mantia (non lo chiamo chef perché lui non gradisce) e realizzare delle ricette che avessero come ingrediente l'amaro Averna.
Non ho mai avuto il piacere di degustare piatti realizzati da Filippo La Mantia ma lo conosco di fama visto che è ritenuto il cuoco siciliano più famoso al mondo.
Un giorno, ascoltando una trasmissione su Radio 24, ho avuto modo di conoscere la sua storia.
Sono venuto a conoscenza di come lui, giovane e promettente fotoreporter, che con le sue fotografie immortalava i delitti mafiosi a Palermo, sia stato ingiustamente arrestato ed incarcerato; di come, durante la detenzione, abbia scoperto il suo talento per la cucina e di come, grazie alle indagini del giudice Giovanni Falcone, sia stata appurata la sua innocenza.
E la mia stima per il cuoco si è trasformata in stima per l'uomo.
Qui, se lo desiderate, potrete ascoltare quella puntata di Destini incrociati.
Con tutte queste premesse non potevo che accettare di partecipare alla sfida.

sabato 27 ottobre 2012

PANE DOLCE DEL SABATO CON CREMA INGLESE SENZA LATTE


Di norma accompagno le ricette per l'MTC con un racconto, vero o inventato che sia.
Pensando a questa ricetta, mi sono ricordato che lo scorso autunno, quando avevo organizzato l'incontro Foodblogger in Franciacorta, Eleonora era stata nostra ospite e vedendo la posizione della Parrocchiale di Ome (volge le spalle alla piazza), mi disse che si sarebbe inventata un racconto su questa particolarità.
L'idea iniziale era di inventare io un racconto al riguardo ma poi ho pensato che: primo, l'idea era sua e, secondo, Eleonora saprebbe ideare e scrivere un racconto molto meglio di me (non c'è storia al riguardo).
Leggendo poi il numero di ricette arrivate questo mese e la conseguente mole di lavoro che aspetta le giudici, una alle prese con il cambio armadi, un'altra in dolce attesa, ho deciso che per questa volta niente racconto, solo qualche appunto sulla ricetta.

martedì 16 ottobre 2012

KATMER POGAÇA, PANE TURCO SFOGLIATO



Sul blog di Cinzia, Cindystar, avevo letto che invitava le/i blogger a realizzare un pane per la settima edizione del World Bread Day che quest'anno è il 16 ottobre e di inviare la ricetta a Zorra che ne avrebbe curato una raccolta. Seguendo il suo invito ho pensato di partecipare facendo questo pane turco che ho scoperto sul blog della cara Dauly, Cucchiaio e pentolone.
Non svelo un segreto se affermo che lei stessa ha scoperto questo pane sul blog La mercante di spezie della sua amica Lory e, come ha fatto Dauly vi rimando anch'io al suo post dove spiega, anche con l'aiuto di molte fotografie, come realizzare questa bontà.
Quando ho visto le fotografie di Dauly ho pensato: "Che spettacolo queste brioches"; salvo poi scoprire che brioches non sono. La cosa curiosa è stata che quando mi sono visto la sera con mia moglie ci siamo detti, in simultanea, che avevamo visto una ricetta da provare ed era questa.
A parte la sfogliatura, che non mi è venuta bene come la loro, a differenza di Lory e Dauly non ho usato l'olio di riso e ho realizzato 8 panini perché li volevo un po' più grandi.


Versione dolce con crema gianduia
E' un pane dal gusto neutro ed è veramente buonissimo.
Io ho voluto provare a farcirne alcune con la crema gianduia della Caffarel e altre con del gorgonzola per avere sia la versione dolce che quella salata.
L'abbinamento dei ripieni con il pane è stato eccellente; volendo penso che togliendo un cucchiaino di sale o di zucchero si possa ottenere un pane un pochino più dolce o un pochino più sapido.


Versione salata con gorgonzola

Con questo pane partecipo alla raccolta promossa da Zorra per il settimo World Bread Day del 16 ottobre 2012.


lunedì 15 ottobre 2012

COSTOLETTA ALLA VALDOSTANA? NO ALLA SVIZZERA


Come ho detto in un post precedente partecipo al concorso organizzato dal Consorzio Formaggi della Svizzera – Switzerland Cheese Marketing Italia in collaborazione con il blog Peperoni e patate e questa è la seconda ricetta.
Il concorso prevede la reinterpretazione di piatti della tradizione italiana che abbiano tra gli ingredienti principali il formaggio sostituendo quello originale con uno dei 2 formaggi svizzeri che mi sono stati mandati per la partecipazione: lo Sbrinz DOP e l'Emmentaler DOP.
La prima ricetta è stata la rivisitazione di un primo piatto, la classica pasta romana Cacio e pepe, diventata per l'occasione Spaghetti, Sbrinz e pepe.
La seconda ricetta è la rivisitazione della classica costoletta alla valdostana dove ho sostituito la fontena con l'Emmentaler DOP. Rispetto alla ricetta originale ho tolto il prosciutto solo per dare maggior risalto al formaggio.
In rete si trovano ricette della valdostana dove c'è anche la presenza del tartufo ma non ne ho trovato riscontri storici. Personalmente non escludo che sia stata l'aggiunta di qualche chef per giustificarne la presenza ed il relativo prezzo nel menù.
Purtroppo non sono riuscito a reperire delle costolette di sufficiente spessore in modo da poterle tagliare orizzontalmente e inserire all'interno il formaggio.
L'Emmentaler DOP si è rivelato adattissimo alla preparazione di questa ricetta sia per la sua consistenza, si è sciolto senza liquefarsi, sia per il suo sapore che rinforza una carne abbastanza anonima come quella del vitello.
Questa volta sono stato tester di me stesso in quanto a mia moglie Manu non piace l'Emmentaler e la suocera con una bistecchina così avrebbe mangiato per 4-5 giorni e, come detto, il risultato mi ha pienamente soddisfatto.




















Con questa ricetta partecipo al contest di Peperoni e patate - La Svizzera nel piatto




domenica 14 ottobre 2012

SPAGHETTI SBRINZ E PEPE


Qualche settimana fa ho scoperto il concorso organizzato dal Consorzio Formaggi della Svizzera – Switzerland Cheese Marketing Italia in collaborazione con il blog Peperoni e patate e ho deciso di parteciparvi.
Il concorso prevede la reinterpretazione, da parte di blogger italiani, di piatti della tradizione italiana che abbiano tra gli in gredienti principali il formaggio sostituendo quello originale con uno dei 3 più famosi formaggi svizzeri: Emmentaler DOP, Sbrinz DOP e Le Gruyére DOP.
Dopo l'iscrizione mi sono arrivati 2 pezzi da ca. 1,5 kg dei 2 formaggi da me scelti: lo Sbrinz DOP e l'Emmentaler DOP.
Chiaramente sono due formaggi che già conoscevo e mi ero fatto un'idea su quali ricette reinterpretare; ho assaggiato quelli che mi hanno mandato e ho avuto la conferma che le mie idee ci sposavano benissimo con i sopra citati formaggi.
Ho deciso di preparare due ricette, ognuna con uno dei formaggi ricevuti, un primo ed un secondo.
La prima è questa rivisitazione della classica pasta romana Cacio e pepe e che avevo preparato recentemente nella sua ricetta tradizionale (qui).
Rispetto alla ricetta originale ho aggiunto mezzo bicchiere di latte per facilitare la fusione del formaggio ma, sinceramente, lo si può tranquillamente fare nel modo tradizionale con l'acqua di cottura della pasta.
Per questa preparazione lo Sbrinz DOP si è rivelato perfetto sia per la sua consistenza adatta ad essere grattugiata, sia per il suo sapore che surroga alla grande il pecorino romano.
Ad essere onesti la mia tester, mia moglie Manu, che le ha assaggiate ambedue ha preferito quella con lo Sbrinz DOP e, personalmente, la penso allo stesso modo.















Con questa ricetta partecipo al contest di Peperoni e patate - La Svizzera nel piatto




mercoledì 10 ottobre 2012

PASTA ALLA GRICIA


A settembre avevo pubblicato la mia Cacio e pepe e, su Facebook, la mia amica Ilaria del blog Iaia in cucina con semplicità mi fece i complimenti e mi disse che quel giorno aveva preparato un'altra pasta tipicamente romana: la pasta alla gricia.
Incuriosito, avendola sentita nominare ma non conoscendone la ricetta, sono andato a cercarla e, sorpresa, ho scoperto che è praticamente la carbonara senza l'uovo.
Io adoro la carbonara e la preparo, sempre insieme alla Manu, con una piccola variante rispetto all'originale; infatti montiamo le uova prima di aggiungerle alla pasta con il risultato che risulta un condimento molto più cremoso (ricetta qui).
La carbonara piace molto anche a mia suocera tanto che, visto che soffre di inappetenza, per farla mangiare la si deve preparare spesso. Spesso vuol dire almeno una volta alla settimana con una punta di 5 volte nella settimana trascorsa in vacanza.
Vista la somiglianza delle due ricette ho voluto prepararle la pasta alla gricia e alla damonda se le piaceva, la sua risposta è stata perentoria: "Non è male ma preferisco la carbonara."












domenica 7 ottobre 2012

SOUFFLE' DI FUNGHI E PATATE


Ho scoperto la raccolta Abbecedario culinario d'Italia solo a settembre, dopo che erano state "visitate" diverse regioni. Sono riuscito a partecipare per la lettera R (Roma e Lazio) con la pasta Cacio e pepe e per la S (Siracusa - Sicilia) con le Sarde alla beccafico. Con queste ultime ho avuto il piacere di vedere una mia fotografia scelta come testimonial della lettera S.
Adesso è il turno della lettera T (Trieste- Friuli Venezia Giulia) ospitato dal blog Fiordisale.
Ho sottoposto a mia moglie alcune ricette tipiche friulane trovate sul web e, alla fine, ha scelto questo soufflé.
Ero abbastanza sicuro che avrebbe scartato alcune ricette per la presenza di uvetta o canditi che a lei proprio non piacciono mentre funghi e patate è come ... un rigore a porta vuota.
Ho variato un po' le dosi che avevo trovato perché mi sono sembrate un pochino strane; erano indicate per 4 persone quando con la stessa quantità ho preparato 12 porzioni.
Mi scuso per aver dovuto lasciare il soufflé nella cocottina per fotografarlo ma purtroppo, una volta tolto dal forno si sgonfiano velocemente











Con questa ricetta partecipo all'Abbecedario culinario d'Italia organizzato da Trattoria MuVarA e ospitato, per le ricette del Friuli Venezia Giulia, dal blog Fiordisale.


Con questa ricetta partecipo al contest di My taste for food e Essenza in cucina - Brown like Autumn



domenica 30 settembre 2012

L'UOVO NEL RAVIOLO NELLA MIA VERSIONE MINI


A luglio, quando sono tornato dalle brevissime vacanze che mi sono potuto concedere, navigando tra i blog che seguo ho scoperto il contest lanciato da Patty nel suo blog Andante con gusto.
Non conosco personalmente Patty ma il solo fatto che abiti nella "mia" Siena me la rende, in automatico, cara.
Se andiamo a leggere il suo profilo ci rendiamo subito conto che una delle sue passioni, oltre alla cucina, è il cinema; poteva quindi rinunciare a abbinarle?
Assolutamente no e le è stato naturale lanciare un contest che unisse cinema e cucina.
Ho subito pensato che si trattasse di realizzare qualche ricetta presente o richiamata in un film. Ma scherziamo? Troppo semplice. La Patty ha pensato bene di farci conoscere la cinegustologia. Che cos'è? Per una spiegazione più esaustiva consiglio di leggere il post di Patty per il lancio del contest e i link ad esso associati ma, in buona sostanza, la cinegustologia è l'interpretazione di un piatto o un vino attraverso i generi cinematografici.
Rovesciando il concetto, lo scopo del contest è di rappresentare con una ricetta il nostro film preferito nei generi commedia leggera e commedia sofisticata.
A questo punto scegliere un film è stato abbastanza arduo visto che la commedia è il mio genere preferito. Avrei pensato a Victor Victoria se Patty non l'avesse usata per il lancio del contest; ho pensato a alcune delle mie preferite come Notting Hill, Il matrimonio del mio migliore amico, Insonnia d'amore, French Kiss, Sabrina, Vacanze romane, Serendipity, Un ottima annata e tante altre. Alla fine ho scelto C'è post@ per te perchè l'incontro con mia moglie è avvenuto in circostanze simili.
Il film è un remake di Scrivimi fermo posta del 1940 aggiornato agli anni '90 e visto che, sono convinto, l'avrete visto tutti riepilogo solo molto sommariamente la trama.

 Kelly e Joe vivono e lavorano nello stesso quartiere di New York , l'Upper West Side. Lei è proprietaria di un vecchia libreria per bambini mentre lui è il proprietario di una grande catena di bookstore.
Mentre durante il giorno i due vivono la loro vita con i rispettivi fidanzati, la sera i due si conoscono in forma anonima in una chat-room e nasce un sentimento che li porterà a volersi conoscere di persona.
I due, in realtà, si incontrano in varie occasioni e quando Kelly scopre che Joe è il proprietario del nuovo megastore aperto nelle vicinanze della sua libreria "Il negozio dietro l'angolo" e che la sta costringendo a chiudere non fa nulla per nascondegli il suo risentimento.
I due in chat si danno appuntamento in un locale ma quando arriva Joe scopre che è Kelly e decide di darle buca avvicinandosi con la sua vera identità e non come il misterioso amico di chat.
Da questo momento Joe gioca la sua parte ambigua con l'intenzione di far sì che Kelly si innamori di Joe come persona e non come uomo misterioso. Chiaramente l'intento riesce e quando Kelly va all'appuntamento con l'uomo misterioso qualcosa ha già intuito e dentro di se spera che sia Joe.

Detto del film restava da trovare il piatto che lo rappresentasse.
Secondo me questi ravioli preparati con ingredienti semplici ma che abbinati insieme regalano armonia al palato, con una sorpresa che si scioglie e si armonizza con gli altri ingredienti e con il tocco di preziosa eleganza del burro al tartufo racchiude totalmente l'essenza del film.



La prima volta che ho visto visto preparare questo piatto, su Gambero Rosso Channel da Valentino Mercatilii executive chef del ristorante San Domenico di Imola (BO), me ne sono innamorato e, molto prima che iniziassi la mia avventura con questo blog, mia moglie ed io abbiamo provato a rifarlo ed era ... straordinario. Prossimamente posterò la versione originale.


Con questa ricetta partecipo al contest di Andante con gusto - La commedia è servita



giovedì 27 settembre 2012

RISOTTO AI FINFERLI


Questa è una ricetta che ha riposato o, visto che si tratta di un risotto, ha mantecato nel blog per un anno prima di essere pubblicata.
Sì perché questo risotto l'avevo preparato verso la fine di settembre dello scorso anno e, all'epoca, non ricordo per quali circostanza non l'avevo pubblicato immediatamente. Poi il tempo è passato ed è passata la stagione dei funghi per cui alla fine ho deciso di aspettare.
La stagione dei funghi è arrivata, anzi, è meglio dire, sarebbe arrivata, peccato che il tempo non è stato dei migliori per cui, quest'anno, da queste parti latitano.
Trovi solo funghi rumeni o, comunque, dei paesi dell'est Europa che non hanno niente a che spartire con i nostri finferli o i nostri porcini.
Di norma, quando uno pensa al risotto con i funghi, lo associa immediatamente ai porcini; personalmente penso invece, che i finferli, per la loro consistenza e per il loro profumo, siano i funghi ideali per il risotto o la pasta.
I porcini li ritengo ideali per altri tipi di cottura, trifolati (qui), alla griglia, impanati, etc.
Di solito preferisco preparare il riso molto "all'onda" ma, questa volta, lo volevo presentare in maniera diversa per cui l'ho tentuto un poco più asciutto.














mercoledì 19 settembre 2012

SARDE ALLA BECCAFICO


Nei mesi scorsi avevo fatto due ricette siciliane, la pasta a carrittera e gli spitini siciliani, ma non potevo utilizzarle per partecipare ai contest "La Sicilia in tavola" e all'Abbecedario culinario d'Italia in quanto pubblicate in data precedente a quanto previsto nei contest stessi.
Ho deciso pertanto di partecipare con queste sarde alla beccafico in una versione che credo si avvicini a quella catanese e considerato che vengono richiamate anche nel racconto.
Infatti, per la partecipazione al contest "La Sicilia in tavola" organizzato da Gioia nel suo blog In cucina con Gioia, si richiede che, oltre a cucinare un piatto della tradizione siciliana, si racconti una propria esperienza legata alla Sicilia.
In Sicilia ci sono stato 3 volte: la prima nel 1976 a Castellammare del Golfo, la seconda nel 1984 a Vulcano in viaggio di nozze e la terza nel 1995 vicino ad Acireale con moglie e figli.
Proprio a quest'ultima è legato il mio ricordo.

Quell'anno decidemmo di andare in vacanza in Sicilia anche perchè i bambini volevano andare in aeroplano. La nostra scelta ricadde sull'Hotel Villaggio La Perla Ionica di Acireale in quanto c'erano già state mia mamma e mia sorella e si erano trovate molto bene.
Passammo anche noi una bellissima vacanza.
Per la comprensione di una parte di quanto andrò a raccontare devo puntualizzare che:
  • Il pranzo e la cena erano a buffet e c'era una varietà di pietanze incredibile che variavano di giorno in giorno ma non mancavano MAI le sarde, alla griglia, alla beccafico, marinate, ecc.
  • Essendo su una scogliera con una piccola piattaforma a mare i posti più ambiti erano vicino alla piscina ma dovevi alzarti piuttosto presto per riuscire a "conquistarlo".
Il giorno di Ferragosto i ragazzi dell'animazione organizzarono vari giochi a squadre e venimmo coinvolti anche io e mio figlio Giacomo. Durante il giorno erano previsi diversi giochi in cui si giocava in squadra o come singoli quali: rompere un'anguria con il sedere, lancio di torte di schiuma da barba, gara di apnea in piscina (io feci questa arrivando secondo battuto da un ragazzo russo). 
Arrivammo a sera con la classifica delle 5 squadre assolutamente in bilico e ognuno poteva vincere.
La gara finale si sarebbe svolta dopo cena nell'anfiteatro dove si tenevano gli spettacoli serali.
Ogni squadra doveva allestire una rappresentazione della durata minima di 15 minuti e massima di 30.
Non ricordo chi lanciò l'idea ma qualcuno propose di fare una parodia del "Maurizio Costanzo Show" e visto che ero l'unico che lo seguiva assiduamente mi proposero di fare la parte di Maurizio Costanzo. Adesso, chi mi conosce avrà facile la battuta "Chiaro: è più alto ma la pancia c'è tutta" invece allora dovetti mettermi un cuscino per creare la pancia che non avevo (bei tempi).
Prima di cena preparammo una scaletta di massima concordando tempi e musiche con il ragazzo dell'animazione che curava la parte tecnica lasciando invece all'improvvisazione i dialoghi con ampia libertà a 2 ragazzi napoletani che erano di una simpatia unica.
Iniziò la serata e quando venne il nostro turno preparammo la scena con le sedie ed il pianoforte e al nostro via il tecnico lanciò la classica musica d'avvio del "Maurizio Costanzo Show" ed illuminò il palco.
Cominciai presentando il Maestro Bacardi (il vero era Bracardi) e dissi alla platea che quella era una puntata speciale perché per la prima volta si svolgeva fuori dal Teatro Parioli e passai alla presentazione degli ospiti:
  • Poeta che scrive poesie senza senso e senza rima 
  • Ragazza napoletana che vuole fare strada in televisione ma parla solo il dialetto
  • Carabiniere che conosceva tutte le barzellette sui Carabinieri ma non  sapeva raccontarle.
  • Studioso napoletano che ha scritto un trattato di 1000 pagine spiegando perché Amleto esclamava "essere o non essere" e non "avere o non avere" e cerca un editore.



Prima di dialogare con gli ospiti mi rivolsi alla platea ed esclamai il fatidico: "Consigli per gli acquisti".
Il tecnico spense le luci ed accese solo l'occhio di bue illuminando i 2 ragazzi napoletani che cominciaro 3 scenette pubblicitarie che durarono circa 1 minuto cadauna e avevano i seguenti temi:
  • Una ragazza si avvicina al cuoco della Perla Ionica e chiede se è possibile avere delle sarde ed alla risposta negativa si lamenta perché non è possibile che almeno una volta non vengano cucinate le sarde.
  • Un ginecologo spiega alla paziente i vantaggi nell'adottare come assorbente intimo una spugna da cucina del tipo duble-fax.
  • Una villeggiante della Perla Ionica si alza nel pieno della notte e va in piscina per prendere il posto e scopre che anche tutti gli altri hanno avuto la stessa idea.
Continuammo lo spettacolo intevistando i partecipanti e mi sembra inutile dire che i 2 ragazzi napoletani diedero ancora spettacolo al punto che alla fine il pubblico chiese il bis degli spot pubblicitari.
Vincemmo clamorosamente la gara con votazione del pubblico quasi unanime.
Mi chiedo ancora come feci a restare abbastanza serio fino al termine e, nonostante non ricordi esattamente le battute, quando ripenso a quei 2 ragazzi non posso fare a meno di sorridere.



Con questa ricetta partecipo al contest di In cucina con Gioia - La Sicilia in tavola


Con questa ricetta partecipo all'Abbecedario culinario d'Italia organizzato da Trattoria MuVarA e ospitato, per le ricette della Sicilia, dal blog Fragoliva


martedì 18 settembre 2012

TORTA PASQUALINA FUSION



Questa è la mia seconda pasqualina per l'MTC di settembre.
Come detto nella ricetta della prima, la pasqualina è una ricetta genovese ed in questo caso ho voluto giocare un po' con gli ingredienti del ripieno cercando di fondere alcuni riferimenti relativi a Genova e a me stesso.
Precisamente:
  • La scoperta dell'America da parte di Cristoforo Colombo: la zucca (ha infatti origini americane, precisamente dal Messico)
  • I collegamenti commerciali della Repubblica di Genova con tutto il nordafrica ed il medio oriente visto che controllava direttamente molte isole del Mediterraneo e parte della Crimea: le spezie.
  • La mia regione: lo stracchino (oltre a esserci nato ed abitarci il mio cognome ha origini longobarde)
Allo stracchino ho aggiunto il succo di limone per compensare con un pizzico di acidità il dolce molto speziato della zucca.



Rispetto alla precedente non mi sono dimenticato di ungere la superficie una volta tolta dal forno e la cupola gonfiata è scesa in modo molto più uniforme.
Per la realizzazione della sfoglia ho seguito le dosi ed il procedimento indicato da Vitto al momento del lancio del contest (qui) aumentando solo di poco la quantità di sale.


Con questa ricetta partecipo al contest di Menù Turistico - MT Challenge di settembre 2012